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Mercati: i dati macro italiani ed esteri della prossima settimana
07/03/2025 21:45
Mercati: i dati macro italiani ed esteri della prossima settimana
MILANO (MF-NW)--Questi i dati macro-economici attesi per la prossima settimana sulla base delle indicazioni della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo:
LUNEDI' 10 MARZO
*Nuovi dazi cinesi su prodotti agricoli Usa, +15%
*GERMANIA
08h00 - produzione industriale gennaio
(precedente: -2,4% m/m)
- bilancia commerciale gennaio
(precedente: 20,7 mld euro)
*ITALIA
10h00 - prezzi alla produzione gennaio
(precedente: +0,6% m/m, +1,1% a/a)
*Riunione Eurogruppo. Partecipano Lagarde e Cipollone (Bce)
*Alle 14h00 atteso il discorso di Nagel (Bce)
MARTEDI' 11 MARZO
*GIAPPONE
00h30 - consumi famiglie gennaio
(precedente: +2,7% a/a)
00h50 - Pil 4* trimestre finale
(preliminare: +0,7% t/t, +2,8% a/a)
*USA
13h55 - indice settimanale Redbook
(precedente: +6,6% a/a)
*Riunione Ecofin. Partecipa de Guindos (Bce)
*Alle 10h00 discorso di Rehn (Bce)
*Alle 11h30 la Bce comunica l'ammontare di acquisti di Mro
*Alle 14h00 discorso di Nagel (Bce)
*Alle 15h00 pubblicazione del bilancio consolidato della Bce
MERCOLEDI' 12 MARZO
*GIAPPONE
00H50 - prezzi alla produzione febbraio
(precedente: +4,2% a/a)
*USA
12h00 - indice settimanale richieste mutui
(precedente: +20,4%)
13h30 - inflazione febbraio
(precedente: +0,5% m/m, +3% a/a)
- inflazione core febbraio
(precedente: +0,4% m/m, +3,3% a/a)
15h30 - scorte settimanali di petrolio
(precedente: +3,6 mln barili)
*Atteso meeting banca centrale polacca
*Alle 14h45 atteso meeting banca centrale Canada
*Alle 09h45 discorso di Lagarde (Bce)
*Alle 10h15 discorso di Villeroy (Bce)
*Alle 13h00 discorso di Escriva (Bce)
*Alle 14h45 discorso di Nagel (Bce)
*Alle 16h15 discorso di Lane (Bce)
GIOVEDI' 13 MARZO
*EUROZONA
11h00 - produzione industriale gennaio
(precedente: -1,1% m/m)
*USA
13h30 - richieste settimanali sussidi disoccupazione
(precedente: -21.000 unità a 221.000)
13h30 - prezzi alla produzione febbraio
(precedente: +0,4% m/m)
- prezzi alla produzione core febbraio
(precedente: +0,3% m/m)
15h30 - scorte settimanali di gas naturale
(precedente: -80 mld piedi cubi)
*Alle 10h15 discorso di de Guindos (Bce)
*Alle 17h00 discorso di Holzmann (Bce)
*Alle 18h30 discorsi di Villeroy e Nagel (Bce)
VENERDI' 14 MARZO
*USA: Data limite per evitare shutdown governo
*GERMANIA
08h00 - inflazione febbraio finale
(preliminare: +0,4% m/m, +2,3% a/a)
- inflazione armonizzata febbraio finale
(preliminare: +0,6% m/m, +2,8% a/a)
- produzione industriale gennaio
(precedente: +0,5% m/m)
*GRAN BRETAGNA
08h00 - bilancia commerciale gennaio
(precedente: -17,4 mld gbp)
*SPAGNA
09h00 - inflazione armonizzata febbraio finale
(preliminare: +2,9% a/a)
*ITALIA
10h00 - produzione industriale gennaio
(precedente: -3,1% m/m)
*USA
15h00 - indice fiducia consumatori U.Michigan marzo preliminare
(precedente: 64,7 punti)
*Alle 14h15 discorso di Cipollone (Bce)
alb
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ASTE BOND: emissioni previste per la prossima settimana
07/03/2025 21:30
ASTE BOND: emissioni previste per la prossima settimana
MILANO (MF-NW)--Queste le principali emissioni di titoli di Stato e bond governativi previste per la prossima settimana negli Usa e in Europa:
LUNEDI' 10 MARZO
*USA
Asta Bill
Durata: 3 mesi
Ammontare: 76 mld usd
*USA
Asta Bill
Durata: 6 settimane
Ammontare: 68 mld usd
*USA
Asta Bill
Durata: 6 mesi
Ammontare: 68 mld usd
MARTEDI' 11 MARZO
*GERMANIA
Asta Schatz
Durata: 2 anni
Ammontare: 4,5 mld euro
*USA
Asta Note
Durata: 3 anni
Ammontare: 58 mld usd
MERCOLEDI' 12 MARZO
*ITALIA
Asta Bot
Durata: 12 mesi
Ammontare: 9 mld euro
*GERMANIA
Asta Bund
Durata: 10 anni
Ammontare: 4,5 mld euro
*USA
Asta Note
Durata: 10 anni
Ammontare: 39 mld usd
GIOVEDI' 13 MARZO
*ITALIA
Aste medio-lungo termine
I dettagli verranno comunicati lunedì
*USA
Asta Note
Durata: 30 anni
Ammontare: 22 mld usd
VENERDI' 14 MARZO
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MARKET DRIVER: Gros (Ins. European Policymaking), piano Merz sarebbe cambiamento epocale (ClassCnbc)
07/03/2025 19:27
MARKET DRIVER: Gros (Ins. European Policymaking), piano Merz sarebbe cambiamento epocale (ClassCnbc)
MILANO (MF-NW)--Il fondo proposto da Friedrich Merz, leader del partito Cdu e favorito per la carica di cancelliere della Germania, ha innescato un rally del rendimento del Bund tedesco. Tale piano, se approvato, rappresenterebbe "un cambiamento epocale", ha dichiarato Daniel Gros, direttore dell'Institute for European Policymaking Bocconi, ai microfoni di Class Cnbc. "Non è stato ancora deciso niente", puntualizza Gros, perchè sono necessarie delle trattative "con uno dei partiti maggiori, cioè l'Spd". Tuttavia, l'analista si aspetta che il compromesso rispetterà in linea generale quanto proposto da Merz, "mettere da parte 500 miliardi su 10 anni per l'infrastruttura e non contare la spesa militare in eccesso dell'1% del Pil nel cosiddetto freno al debito".
esa
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UPDATE: Powell (Fed), attendiamo maggiore chiarezza su politiche Casa Bianca
07/03/2025 19:21
UPDATE: Powell (Fed), attendiamo maggiore chiarezza su politiche Casa Bianca
MILANO (MF-NW)--Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato che la politica monetaria dell'Istituto non segue un percorso prestabilito e che la Banca centrale ha bisogno di maggiore chiarezza sulle politiche della Casa Bianca prima di prendere una nuova decisione sui tassi.
"La nuova amministrazione è impegnata a implementare cambiamenti politici significativi in quattro aree distinte: commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione. È l'effetto netto di questi cambiamenti politici che sarà importante per l'economia e per il percorso della politica monetaria", ha detto Powell presso il forum di politica monetaria della University of Chicago Booth School of Business. Nonostante alcuni sviluppi sul lato commerciale, l'incertezza rimane elevata, ha spiegato il banchiere. Di conseguenza, "non dobbiamo avere fretta e siamo ben posizionati per attendere una maggiore chiarezza".
"La politica non segue un percorso prestabilito. Se l'economia rimane forte, ma l'inflazione non continua a muoversi in modo sostenibile verso il 2%, possiamo mantenere la moderazione politica più a lungo. Se il mercato del lavoro dovesse indebolirsi inaspettatamente o l'inflazione dovesse scendere più rapidamente del previsto, possiamo allentare la politica di conseguenza".
Oggi sono stati pubblicati i dati sui posti di lavoro non agricoli aggiunti a febbraio, che si sono attestati a 151.000 unità, deludendo il consenso degli analisti a 160.000. La lettura sulla disoccupazione, invece, si è attestata al 4,1%, in lieve crescita rispetto al 4% del mese precedente, contro le previsioni del mercato di un dato invariato. Commentando questi dati, Powell ha dichiarato che "il mercato del lavoro è solido e sostanzialmente in equilibrio. Il tasso di disoccupazione rimane basso e si è mantenuto in un intervallo ristretto tra il 3,9% e il 4,2% nell'ultimo anno. Il divario tra posti di lavoro e lavoratori si è ridotto e il tasso di dimissioni si è abbassato al di sotto dei livelli pre-pandemia". Alla luce di questi dati, "il mercato del lavoro non è una fonte significativa di pressione inflazionistica".
Sul fronte dell'inflazione, la crescita dei prezzi "è scesa molto dal picco di metà 2022 sopra il 7% senza un forte aumento della disoccupazione, un risultato storicamente insolito e molto gradito". Nonostante i progressi, le ultime letture rimangono leggermente al di sopra dell'obbiettivo del 2%, ha ammesso Powell. "Il percorso per riportare l'inflazione in modo sostenibile al nostro obiettivo è stato accidentato e ci aspettiamo che continui".
esa
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TOP NEWS ESTERO: euro segna miglior rally da 16 anni, sale fino a 1,087 contro usd
07/03/2025 19:00
TOP NEWS ESTERO: euro segna miglior rally da 16 anni, sale fino a 1,087 contro usd
di Francesca Gerosa - milanofinanza.it
MILANO (MF-NW)--Il ritorno dell'euro. Per la moneta unica europea si prospetta la miglior performance settimanale degli ultimi 16 anni (da marzo 2009) nei confronti del dollaro grazie alla proposta tedesca di aumentare la spesa pubblica, il che migliora le prospettive di crescita della prima economia del Vecchio Continente. Solo la corona svedese e le valute dell'Europa centrale e orientale hanno fatto meglio.
COSA SPINGE L'EURO
L'euro ha segnato oggi, 7 marzo, il massimo degli ultimi quattro mesi (6 novembre 2024) a 1,0871 nei confronti del biglietto verde, sostenuto anche dal taglio dei tassi di interesse da parte della Bce e dall'ennesima tregua dei dazi al 25% contro Messico e Canada, annunciata ieri dal presidente statunitense, Donald Trump. Così, dopo i dati sul mercato del lavoro Usa, importanti in chiave Fed (occupati a febbraio pari a 151 mila unità, in aumento rispetto al dato precedente a 125 mila unità; la previsione era di 159 mila unità; il tasso di disoccupazione lo scorso mese è salito più del previsto al 4,1%), l'euro vale 1,08742 dollari e sale dello 0,85%. Aveva iniziato la settimana a 1,0396, quindi il rally è stato del +4,59%.
DA DOVE NASCE LA DEBOLEZZA DEL DOLLARO
Da un lato, spiega a milanofinaza.it Michal Józwiak, analista di Ebury, si tratta di una questione di debolezza del dollaro. In parte, ciò è dovuto al calo di credibilità del presidente Trump nel contesto dei dazi, con l'alternanza tra imposizione e ritiro delle tariffe contro Canada e Messico. "Soprattutto, però, a nostro avviso, è il risultato di un significativo deterioramento del panorama macroeconomico negli Stati Uniti. Una delle proiezioni più affidabili sulla crescita economica statunitense, il GdpNow della Fed di Atlanta, ora indica una contrazione economica del 2,4% annualizzato nel primo trimestre dell'anno", indica Józwiak. Anche il sentiment dei consumatori appare cupo (-9% a febbraio). La percezione fortemente negativa della situazione economica è chiaramente sottolineata dall'aumento delle aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed (fino a tre entro la fine del 2025), nonostante le aspettative di inflazione siano salite al livello più alto dal 1995, rimarca l'esperto di Ebury. Inoltre, un restringimento del tasso di crescita e del differenziale dei tassi di interesse tra Unione Europea e Stati Uniti depone a favore di prospettive più solide per la moneta unica, sottolinea Mark Dowding, Fixed Income Cio di Rbc BlueBay AM. Nel frattempo, il crescente disprezzo globale nei confronti degli Stati Uniti potrebbe allontanare l'asset allocation dagli asset in dollari Usa. A questo proposito, aggiunge Dowding, "è degno di nota vedere il fondo sovrano norvegese parlare di vendere i suoi asset statunitensi questa settimana, al fine di assistere lo sviluppo dell'industria europea della difesa". L'attenzione è, dunque, rivolta al dollaro in ragione del fatto che, nell'ultimo periodo sono emerse analisi che mostrano un governo americano preoccupato di non riuscire a ottenere una rivalutazione di yuan ed euro, "cosicché il grimaldello per arrivarci, sembrerebbe quello di agire prima sui dazi, il che sarebbe propedeutico, secondo questa analisi, a un accordo globale per svalutare il dollaro, unico modo realistico per migliorare gradualmente un deficit commerciale in incremento strutturale e senza fine", spiega Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades. Per contro va ricordato che Scott Bessent, Segretario al Tesoro, ha espresso preoccupazione per il possibile uso eccessivo delle sanzioni, che potrebbe compromettere la supremazia del biglietto verde.
DOVE VA ORA LA MONETA UNICA
Dall'altro lato, "un maggior impegno fiscale da parte della Germania e di altre nazioni europee può rafforzare la fiducia degli investitori nelle prospettive economiche della regione", prevede Charu Chanana, market strategist Bg Saxo e Saxo Bank. "Se ciò si tradurrà in aspettative di crescita più elevate, l'euro potrebbe rafforzarsi ancora rispetto al dollaro, influenzando gli investimenti sensibili alle valute e le bilance commerciali. Alcuni analisti prevedono che politiche fiscali europee più forti potrebbero spingere l'euro verso 1,15-1,20 contro il dollaro". Anche Michalis Rousakise e Claudio Piron, analisti di BofA, ora vedono il cambio euro/dollaro a 1,15 entro la fine dell'anno e a 1,20 entro la fine del 2026, rispetto a 1,10 e 1,15 stimati in precedenza. "A nostro avviso, il pacchetto fiscale annunciato dalla Germania rappresenta un momento cruciale per l'euro. E questo potrebbe non essere tutto: vediamo ulteriori fattori di rialzo per l'euro derivanti da maggiori spese per la difesa a livello Ue; ulteriori riforme dell'Ue, non necessariamente fiscali; un potenziale accordo di pace in Ucraina accompagnato da prezzi dell'energia più bassi. Sul fronte Usa, il mercato sta iniziando a riconoscere che l'incertezza delle politiche fiscali e commerciali ha implicazioni negative per la crescita degli Stati Uniti, con le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed che riaffiorano. Siamo, quindi, long sul cambio euro-dollaro e sul cambio euro-franco-svizzero". Insomma, le questioni relative allo stato dell'economia statunitense, la politica dei dazi di Trump, gli ultimi sviluppi nel contesto di una potenziale pace in Ucraina, così come i piani per un aumento della spesa militare e una possibile ripresa economica del continente europeo, rimarranno temi chiave per l'euro/dollaro, a detta di Józwiak, più cauto rispetto agli altri due: "Sebbene una prosecuzione del rally dell'euro non ci sorprenderebbe, nel medio termine riteniamo ragionevole che il dollaro possa recuperare almeno parte delle perdite subite questa settimana".
fra
(fine)
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